PyeongChang 2018
Michela Moioli è la nuova campionessa olimpica di Snowboardcross, dominata la finale di PyeongChang 2018
Michela Moioli ce l'ha fatta! E' lei la nuova campionessa olimpica dello snowboardcross sul difficile tracciato di PyeongChang. Moioli è stata la più forte, non ci sono stati mai dubbi sulla supremazia della bergamasca nella gara che corona il suo splendido quadriennio. E così, a 22 anni e mezzo Michela Moioli raggiunge il traguardo più, grande quello più ambito, ed entra nella storia del suo sport quale prima medaglia d'oro olimpica della storia della tavola. prima di lei solo l'argento di Thomas Prugger nel gigante di Nagano e il bronzo di Lidia Trettel a Salt Lake City, nel gigante parallelo.
Dopo la caduta di Sochi di quattro fa, quando Michela era già in corsa per una medaglia, e il conseguente infortunio, ora è arrivata la completa rivincita. Un gara condotta con classe sin dalle qualificazioni, quando Moioli riusciva a staccare il secondo tempo, dietro alla ceca Eva Samkova, una delle più forti interpreti del cross.
Poi i turni di finale, tutti passati vincendo, senza alcuna esitazione e poi la finale, con le migliori. Una partenza non esaltante, ma subito il recupero di chi è sicuro e sa dove può arrivare. Via, via, le avversarie superate come birilli fino a tagliare il traguardo davanti a tutte, mettendosi al collo la medaglia d'oro che alla Federazione Italiana Sport Invernali mancava da Vancouver 2010
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L'argento lasciato alla francese Julia Pereira e il bronzo alla Samkova. Battute Jacobellis e Trespeusch, dominatrici della disciplina da anni. Bravissima anche Raffaella Brutto, capace di terminare all'ottavo posto finale.
Michela Moioli, una predestinata, suggella con l'oro olimpico una carriera ancora giovane ma già costellata di grandi successi: due bronzi Mondiali nel 2015 e nel 2017, la vittoria della Coppa del mondo del 2016, 9 vittorie in Coppa del mondo in carriera e la leadership anche nella Coppa 2018. Una campionessa a tutto tondo, che ha acquistato la consapevolezza dei propri mezzi e si è preparata per l'appuntamento più importante vincemdo quasi tutto.
E' la prima medaglia d'oro per gli sport invernali a questa edizione dei Giochi, la seconda della spedizione italiana dopo quella di Arianna Fontana. Una medaglia pesante che porta a quattro le medaglie Fisi, a sei quelle totali.
Michela partiva da favorita ed ha confermato il pronostico: ma una campionessa del suo calibro non poteva fare altro.
Michela Moioli, campionessa olimpica di snowboardcross:
"Ero un po' agitata alla vigilia, poi ho cenato con mia mamma, mia sorella e degli amici e mi sono tranquillizzata e ho dormito benissimo. Questa mattina mi sentivo bene ed ero felice di essere qui e pronmta a dare il mio meglio".
"Sono sempre stata una ragazzina spericolata, da piccola sciavo. A otto anni mia mamma mi ha detto: "Dai Michi, prova con la tavola". Da allora non ho mai più messo gli sci. Sono innamorata di questo sport. A 11 anni sono entrata nello Scalve boarder team. Ho scoperto di essere brava in questo sport, perché è uno sport di contatto. Poi sono entrata in Nazionale. Mi piacciono i testa a testa. Due ori al femminile... penso che le donne abbiano qualcosa in più. Quando ho visto l'oro della Fontana mi sono detta: "Non voglio l'argento, voglio l'oro anch'io, lo voglio a tutti i costi".
"Io non mi sento mai la più forte, perché penso che in ogni gara possa vincere ogni ragazza. Però cerco sempre di dare il meglio di me, per essere soddisfatta. Oggi ci ho messo il cuore, ho dato tutto quello che avevo. Ieri era spaventoso vedere certe cadute su questa pista, e non va bene. Oggi è stata una bella gara e aver mostrato il meglio di questo sport per me è importantissimo, anche per i giovani che vogliono avvicinarsi. Il mio obiettivo è quello di fra vedere che sono forte e che oggi non ho vinto per caso. Ogni giorno arriva qualcuno di nuovo e io voglio continuare ad essere davanti".
"Sono una ragazza semplice, mi piace uscire con le amiche e fare sport. Ieri sera mi ha scritto Sofia Goggia, e mi ha scritto: "Ti sento vibrare". E io ho risposto: "Manca tanto così"
"Sofia è una macchina da guerra e mi trascina anche quando non ho tanta voglia nella preparazione. devo tanto al lavoro fatto con la squadra e con il mio preparatore, perché oggi se non avessi avuto le gambe che ho non ce l'avrei fatta. Questi quattro anni rappresentano una montagna ed esserci arrivata in cima è una grandissima soddisfazione: mi godo il panorama e la medaglia d'oro"
16/02/2018
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